Negli ultimi anni, il mondo del business è diventato sempre più instabile, frenetico e incalzante. L’andamento dei mercati è continuamente soggetto a variazioni e trasformazioni che, se non gestite correttamente, possono causare ingenti perdite di tempo e risorse. Perciò, molti imprenditori sentono la necessità di prevedere gli eventi futuri con un forecast aziendale.
Si tratta di un documento che, insieme al budget e al business plan, completa l’analisi prospettica e aiuta nella definizione dei KPI, delle strategie e degli obiettivi a breve termine. La sua redazione è utile alle grandi e medio-piccole imprese di qualsiasi settore, a cui offre un notevole vantaggio competitivo sugli avversari incapaci di rilevare i mutamenti di tendenza.
Desiderosi di accompagnare la crescita di ognuno dei nostri clienti, noi di Quad Formazione abbiamo ideato un corso di Pipeline e Forecast volto a trasmettere tutti i segreti di questo strumento agli enti e ai professionisti del territorio. Per cominciare, però, procediamo con una panoramica delle sue caratteristiche principali.
Cos’è il forecast aziendale
Letteralmente, il termine forecast significa previsione. E infatti, il forecast aziendale si presenta come una sorta di bilancio pre-consuntivo, un report contenente valori di natura prospettica relativi a un futuro prossimo.
Nello specifico, si basa sui dati dell’anno corrente e guarda avanti di qualche mese. Serve ad avere una visione anticipata delle condizioni dell’attività e può essere incentrato su diversi aspetti: domanda, vendite, cashflow e molto altro. Viene sfruttato dai business planner per ottimizzare l’allocazione delle risorse, per organizzare gli ordini e i servizi di stoccaggio, ritiro e consegna e per elaborare strategie mirate al raggiungimento degli obiettivi.
Idealmente, il forecast aziendale dovrebbe essere redatto almeno due volte all’anno: a luglio, dopo il secondo trimestre, e a ottobre/novembre, dopo il terzo. In altre parole, quando sono disponibili i dati contabili di fine giugno e di fine settembre. La prima stesura fornisce un quadro della fine dell’anno corrente e consente, quindi, di correggere il tiro laddove necessario per massimizzare le performance. La seconda, invece, stabilisce le linee guida per l’anno successivo e si muove parallelamente alla preparazione del budget.
Tipologie e tecniche di forecasting
A seconda del contesto e delle esigenze, si può optare per modelli e procedimenti previsionali differenti. Il sales forecasting, ad esempio, si concentra sul prospetto delle vendite e può essere di tipo quantitativo o qualitativo. Nel primo caso, i dati vengono calcolati sulla base di algoritmi e formule matematiche riproducibili (le stesse operazioni possono essere utilizzate in momenti diversi). Nel secondo, invece, l’analisi è più legata all’intuizione dei commerciali: perciò, è un metodo sfruttato principalmente dalle imprese B2B con reti commerciali ridotte.
Il cash flow previsionale è un tipo di forecast aziendale incentrato sui movimenti monetari. Partendo dal monitoraggio attento e meticoloso delle tendenze passate, consente di costruire una proiezione di cassa realistica a cui affidarsi per pianificare spese e investimenti.
Applicabili a qualsiasi quadro sono le tecniche fixed e rolling. Entrambe hanno lo scopo di produrre documenti prospettici, ma presentano modalità operative differenti. La prima richiede un’unica esecuzione delle indagini per anticipare l’andamento dei mesi successivi. In questo caso, quindi, il forecast aziendale è fisso, nel senso che non subisce variazioni in medias res. Al contrario, il rolling registra continuamente le alterazioni di tendenza e permette modificazioni in corso d’opera, rivelandosi l’ideale per i mercati più irregolari e imprevedibili.
4 passi fondamentali per redigere un forecast aziendale
Compilare un fascicolo completo e attendibile richiede il possesso di competenze specifiche, acquisibili tramite corsi mirati. In generale, però, possiamo indicare quattro azioni necessarie per realizzare un prospetto.
1. Riclassificare il bilancio provvisorio
Gli schemi finanziari generati dai programmi di contabilità seguono standard generali. Potrebbero, quindi, risultare poco leggibili e non essere direttamente utilizzabili per ottenere un’analisi dettagliata dell’andamento. Pertanto, è in primo luogo essenziale rielaborare la struttura dei dati specificamente per il forecast aziendale.
2. Sfruttare il fast closing
Spesso, la registrazione di alcuni aspetti del bilancio procede a un ritmo più lento rispetto alle esigenze dell’attività. Tuttavia, il problema può essere aggirato ricorrendo al fast closing, una tecnica che consente di estrapolare valori affidabili in tempi rapidi. Basandosi sugli storici, si stima l’ammontare del costo del personale, della quota mensile dei costi variabili, degli interessi bancari e degli ammortamenti. Così, si ricava una valutazione di bilancio completa e affidabile.
3. Calcolare i valori tendenziali
Avere dei parametri di riferimento si rivela essenziale per la redazione di un forecast aziendale approfondito. Nello specifico, per realizzare una proiezione il più vicina possibile alla realtà delle prestazioni future, è importante identificare le tendenze passate.
4. Considerare la stagionalità
Alcune voci finanziarie registrate dal bilancio o dai trend possono non seguire una traiettoria lineare. Potrebbero, ad esempio, essere influenzate dalla stagionalità o da eventi eccezionali. Poiché lo scopo ultimo delle previsioni è quello di consentire all’impresa di adattarsi a ogni mutamento di mercato, è bene che i punti indicanti elementi variabili siano, di volta in volta, adeguati.
Naturalmente, un solo articolo non è sufficiente a formare professionisti specializzati a cui affidare il tuo forecast aziendale. Se sei interessato a sfruttare tutti i benefici che questa attività può offrirti, consulta la nostra Academy e contattaci. Ti forniremo tutte le informazioni sui nostri corsi.